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  • Record di progetti approvati nel 2017 (901), con un aumento del 15% rispetto al 2016
  • Oltre 78 miliardi di euro sono andati a infrastrutture, innovazione, ambiente e piccole e medie imprese
  • Il Presidente Hoyer propone una riorganizzazione per incrementare l'efficienza del finanziamento allo sviluppo

«La banca dell’UE - che quest’anno festeggia il suo sessantesimo anniversario - da quando è stata istituita nel 1958 ha investito più di mille miliardi di euro partendo da un versamento degli Stati membri di 14 miliardi di euro», ha affermato oggi il Presidente della Banca europea per gli investimenti Werner Hoyer.

«È un ottimo affare per gli europei. Quei mille miliardi hanno attratto altri investimenti dal settore privato, generando investimenti complessivi per oltre tremila miliardi di euro. Sono serviti a rendere l’Europa più aperta, competitiva, coesa ed equa. Non solo, grazie ad essi, in questi decenni la BEI ha potuto fare la sua parte nello sviluppo globale», ha precisato il Presidente Hoyer alla conferenza stampa annuale del Gruppo BEI a Bruxelles. «A sessant’anni dalla sua istituzione, la missione della banca dell’UE di investire in progetti validi in Europa e nel mondo, in particolare laddove servono di più, è più pertinente che mai. Ma noi non ci accontentiamo: continuiamo a lavorare per migliorare il nostro impatto», ha aggiunto.

La banca dell’UE è sempre attiva anche sul fronte del miglioramento della propria governance. Questa settimana è stato approvato il primo piano di azione sulla parità di genere, che riflette l’impegno del Gruppo BEI per i diritti delle giovani e delle donne e per la loro inclusione finanziaria nelle attività della BEI in Europa e nel mondo.

Nel 2017, la banca dell'UE:

  • ha approvato la cifra record di 901 progetti, diretti a sostenere piccole e medie imprese, promuovere l’innovazione, tutelare l’ambiente e a contribuire alla creazione di infrastrutture essenziali;
  • ha destinato 78,16 miliardi di euro al conseguimento degli obiettivi strategici dell’UE in Europa e nel mondo, sostenendo investimenti complessivi per quasi 250 miliardi di euro con l’apporto di capitale privato.

La carenza di capitale di crescita

Il numero record di progetti riflette un maggiore interesse per gli accordi di entità minore e un aumento del sostegno finalizzato allo sviluppo delle imprese innovative. Supplendo alla carenza di capitale di crescita presente nel mercato europeo, la banca dell’UE contribuisce a rendere l’Europa più  competitiva. Nel 2017, quasi 30 miliardi di euro sono serviti a finanziare piccole e medie imprese, mentre quasi 14 miliardi sono stati destinati all’innovazione. Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), che fa parte del Gruppo BEI, svolge un ruolo fondamentale in tale ambito, in quanto principale fonte unica di capitale di rischio in Europa. L’anno scorso il FEI ha impegnato 9,34 miliardi di euro.

Il Gruppo BEI ha anche incrementato i propri servizi di consulenza mirati a identificare e sviluppare progetti idonei agli investimenti. Gli incarichi di consulenza in essere a fine 2017 hanno potenzialmente la capacità di generare 40 miliardi di euro di nuovi investimenti. «I nostri specialisti forniscono queste consulenze soprattutto nei paesi beneficiari del Fondo di coesione, il che ci permette di entrare in contatto con un più ampio spettro di aziende ed entità pubbliche che necessitano di aiuto per rendere i loro progetti bancabili», ha affermato Hoyer.

L’attuazione del Piano Juncker

La Banca, ricorrendo al bilancio dell’UE e ai suoi fondi propri tramite il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), un meccanismo di garanzia gestito dal Gruppo BEI, ha effettuato investimenti più rischiosi. In questo modo, ha ridotto il rischio degli investitori privati e ha contrastato la scarsa propensione agli investimenti che aveva pesantemente colpito l’economia europea durante la crisi finanziaria. A fine 2017, il FEIS - braccio finanziario del Piano Juncker - aveva mobilitato 257 miliardi di euro di investimenti. Ciò significa che il FEIS è sulla buona strada per conseguire l’obiettivo di 315 miliardi di euro di investimenti sulla base di una garanzia di 21 miliardi.

«Il FEIS è un grande esempio di ciò che la banca dell’UE può fare per consentire alle scarse risorse pubbliche disponibili di raggiungere migliori risultati», ha affermato il Presidente Hoyer. «È una dimostrazione che il passaggio dalle sovvenzioni e dai sussidi ai prestiti e alle garanzie può essere un potente strumento strategico. Siamo lieti che all’inizio di quest’anno sia stata approvata la proroga del Piano Juncker. Facendo tesoro dell’esperienza accumulata durante questo periodo e dei nostri solidi risultati, ci siamo resi disponibili ad assumere maggiori responsabilità nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale dell’UE post-2020.

Aumentare l’impatto del finanziamento allo sviluppo

Il mutamento radicale rappresentato dal passaggio dalle sovvenzioni e dai sussidi ai prestiti e alle garanzie può giovare anche al finanziamento allo sviluppo. La BEI ha un’esperienza unica nell’attirare risorse dal settore privato. «Abbiamo avviato i colloqui con i nostri azionisti, gli Stati membri dell’UE, e con la Commissione europea per riunire le nostre attività di finanziamento allo sviluppo in un’apposita struttura all’interno del Gruppo BEI al fine di attuare la politica di sviluppo dell’UE in modo più efficiente», ha dichiarato il Presidente Hoyer.

«Vogliamo migliorare il nostro impatto e assicurarci di ottenere migliori partenariati con le controparti», ha affermato Hoyer. «Nel mondo non c’è sufficiente denaro pubblico per affrontare le sfide globali dello sviluppo. L’unico modo per finanziare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile è catalizzare gli investimenti privati», ha aggiunto.

«Di recente, il multilateralismo è stato oggetto di critiche e attacchi. La banca dell’UE continua ad impegnarsi nella cooperazione internazionale e multilaterale. Nessuno è più forte da solo. In un mondo interconnesso, è assurdo pensare di poter riuscire a raggiungere con successo lo sviluppo globale e la prosperità senza un lavoro congiunto», ha precisato.

La banca dell’UE è già una delle principali banche di sviluppo multilaterali: nel 2017 ha investito quasi otto miliardi di euro, ovvero un decimo del suo volume di finanziamento, in progetti situati al di fuori dell’UE.

La lotta al cambiamento climatico

Il cambiamento climatico e la resilienza economica sono due ambiti di finanziamento della BEI al di fuori dell’UE particolarmente importanti. La banca dell’UE è il principale finanziatore multilaterale unico di progetti volti a combattere il cambiamento climatico e ad attenuare gli effetti di questa minaccia globale dovuta all’uomo. Nel 2017, la BEI ha destinato a questa causa 19 miliardi di euro, ovvero oltre il 27% dei suoi finanziamenti totali. Essa mantiene l’impegno di investire 100 miliardi di euro in questo settore nel periodo 2016-2020.

«La BEI è il più grande finanziatore multilaterale di progetti di azione per il clima al mondo e siamo orgogliosi di continuare ad esserlo. Lo scorso dicembre, al vertice One Planet Summit convocato dal presidente Macron, abbiamo annunciato il nostro partenariato con il Patto globale dei sindaci, co-presieduto da Michael Bloomberg e dal vicepresidente della Commissione europea Maroš Šefčovič», ha affermato Hoyer.«Il partenariato è un esempio di cooperazione multilaterale e di azione per il clima, che fa da contraltare a una politica pubblica che talvolta va nella direzione opposta.»

Un aiuto ad affrontare la questione migratoria

Su richiesta dell'UE, alla fine del 2016 la Banca ha varato l'Iniziativa per la resilienza economica al fine di stanziare sei miliardi di euro in investimenti supplementari nei paesi vicini meridionali dell'UE e nei Balcani occidentali.

«Da un punto di vista sia umanitario che economico, la soluzione ideale è investire per migliorare le condizioni di vita delle persone, in modo da alimentare un clima di speranza che riduca l’impulso a lasciare le loro case», ha affermato Hoyer.

In un anno, la BEI ha raggiunto il 25% del volume supplementare di sei miliardi di euro, come previsto. Maggiori investimenti nella regione contribuiranno a migliorare le condizioni di vita e ad alleviare le cause e le conseguenze della migrazione. Più della metà dei finanziamenti è destinata al settore privato, a sostegno dell'occupazione nelle piccole e medie imprese.

Nuovi strumenti di finanziamento all’avanguardia

Il Gruppo BEI non è solo il maggiore finanziatore multilaterale, ma anche il più grande mutuatario multilaterale a livello mondiale. La BEI si autofinanzia: le sue attività di prestito sono principalmente finanziate attraverso emissioni obbligazionarie sui mercati internazionali dei capitali. L’anno scorso, la Banca è riuscita a raccogliere 56,4 miliardi di euro presso investitori di tutto il mondo. Dieci anni dopo il pionieristico lancio delle prime obbligazioni verdi, la Banca è ancora il maggiore emittente, con collocazioni destinate a progetti a favore del clima che, dal 2007 ad oggi, hanno superato i 20 miliardi di euro.

Sull’onda del successo riportato dalle obbligazioni verdi, la banca dell'UE sta valutando l’opportunità di introdurre nuovi tipi di obbligazioni legate al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, allo scopo di attirare più capitali privati per progetti nei paesi in via di sviluppo.

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